Adoro Roma alle 7 di mattina.
E' il "silenzio".
Quel momento in cui tutto è fermo per un istante e sta per cominciare, in grande stile. Ed è un momento che puoi riempire con i pensieri che ti pare, con i progetti che ti pare, che la maggior parte delle volte rimarranno incastrati in quella dimensione di "pensiero felice delle 7 di mattina-mavabenepurecosì". Almeno per quanto mi riguarda.
Mi piace stare seduta qualche minuto ai piedi del letto e guardare fuori e immaginare i risvegli, gli inizi, le partenze, le preparazioni. Indugiare quel tanto che basta per incastrarsi nel famoso pensiero delle 7.
Sola, tra chi è già uscito e chi ancora si rotola nel lettone ("...e c'ha fregato pure stanotte.Olè.")
E' la sensazione di possibilità.
Quando fai un pensiero con calma, in silenzio, col fresco e da sola, acquista tutto un altro significato (soprattutto se ti eri quasi scordata come si fa, ehm, ultimamente ).
Quando lo fai a fine estate ancora di più. Mi è sempre piaciuta la fine dell'estate: non mi mette malinconia ma una sensazione di nuovo inizio, l'emozione coi brividi di quel qualcosa in cui ti stai per lanciare e non sai come andrà, dei progetti che partono ( o ri-partono), dei buoni propositi. Altro che Capodanno!
E' che questo autunno porta un sacco di novità. E io sto decisamente caricata "a molla".
Ecco, passi in corridoio. No, falso allarme.
Un'ambulanza. Tre moto. Un elicottero.
E il vicino ha deciso che il suono della sua sveglia è rilassante se ascoltato a loop per un quarto d'ora e vuole condividere quest'emozione col condominio.
Back to reality. Buongiorno, Roma.
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