Può significare molte cose, di cui la maggior parte molto profonde e appaganti.
In 3 anni poi la cosa, e il tuo rapporto con tutto ciò soprattutto, si evolvono notevolmente, ma tra cotante "profondità" ricordiamo anche...
- “Sono incinta!”“Oh cazzo!! E mo?”“No...ma lo vogliamo...!”“Eh??”... e parte un pianto. Emozionata. No, a pensarci bene era disperata. (Tu, che ti leggerai, so che ti riconoscerai...)
- L'università? Rimandata. A data da destinarsi. D'altronde, già prima diciamo che non andavo come un razzo ( la costanza non è mai stata il mio forte), figuriamoci adesso che sto 24/7 con E.T. ( ah no, lui è “Elliott, il bambino”, parole sue)
- Che?? I Crystal Castles a Roma?? Tu, a casa, hai un figlio di due mesi, dove volevi andare??
- Un “Ci vieni al djset dei Klaxons?” può provocare drammi esistenziali pesanti e casi al limite del diplomatico.
- “C'è la mamma?”, “E' il fratellino?”, “Ma è il tuo o sei la baby sitter?” e simili ...e dai! E mica c'ho 13 anni!
- Conseguenza del punto precedente: CHIUNQUE, e dico chiunque, giuro (pure i passanti per strada!!) si sente in diritto -che dico? Quasi dovere!- di dispensarti interessantissimi e gentilissimi consigli, che alle mie orecchie suonano più come “Anvedi sta sprovveduta!” o peggio “Sta incosciente!” (io farò un post su questo, lo giuro, ho da dire molte cose sull'argomento!)
- Fornire a tuo figlio una concezione pressoché surreale del mondo intorno a lui e dell'età media delle mamme, tanto da dover assistere, con un certo savoir-faire, a scene tipo:“Tu sei la nonna?”, a una mamma sui 40.“No, sono la mamma!”“No, no, ma tu sei la nonna!!!”“ Ti assicuro che sono la mamma!!”“Io penso che sei la non...”“Nicco, corri andiamo s'è liberata l'altaleeeeeeeena!!” Salvi! Lui, dai fulmini che cominciavano a partire dagli occhi della mamma in questione, ma soprattutto io che sarei volentieri sprofondata nel fango alla fine dello scivolo.
- Al parco, causa anche il punto precedente, sei guardata con sospetto. Fai fatica a inserirti in una conversazione senza provare l'inevitabile sensazione di essere guardata dall'alto. E l'ho capito perché: sono scambiata per la babysitter, quindi che ne so io de ste cose! Soluzione: i papà sono più simpatici e se la tirano di meno; e io mi ritrovo molto più spesso a chiacchierare con loro. Oppure con le mamme mooooolto freak. :)
- Un'altalena di stati d'animo e di emozioni che vanno con nonchalance dal: “Voglio fuggire lontano, molto lontano.” al “La vita è una cosa meravigliosa” al “Vi odio a voi che ancora andate cazzeggiando e uscite quando, come e dove vi pare, fino a quando vi pare e il-non-avere-una-coscienza-può-non-essere-un-problema” al “Sono veramente una figa ad aver fatto un figlio così giovane, e non mi manca niente di prima, sono in pace col mondo” al “Quando inizia sto cavolo di asilo???” al “Il primo giorno di scuola piangerò e pure alla recita...oddio la recitaaaaaaa...” al “Ma il post-scuola fino a che ora ha detto che è? Alle 5?... solo?” al “Io e te per sempre insieme inseparabili, innamorati” al “Non ce la posso fare.” al “Sono io la vera alternativa, e quelli come noi cambieranno il mondo” sì...è così...capita.
- Scoprire, con un certo anticipo, che Roma è una città progettata solo per persone che camminino sulle loro gambe e anche con una certa agilità, e avvelenarti.
- Ma soprattutto... l'impagabile soddisfazione goduriosissima dell' “incarrarsi” (non trovo un termine che renda meglio l'idea!) quelli che camminando ti inchiodano davanti o che proprio non je la fanno e per loro è sempre una passeggiata di salute... col passeggino!! E per di più, sentirsi chiedere scusa.Lo so, mi diverto con poco.
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