Wanderlust, dicevamo.

Wanderlust è quel bisogno irrefrenabile di "viaggiare", di spostarsi, di esplorare. E' un termine che si presta a molte interpretazioni, tant'è che è usato anche in psicologia associato al disturbo bipolare ( e direi che in questo caso calza a pennello ;) )
Per me rappresenta il bisogno di vagare, vagabondare, con gli occhi curiosi e i sensi accesi, pronti ad acchiappare al volo tutto quello che gli si prospetterà.
Il bisogno di non stare fermi col cervello, con le mani, con le emozioni.
Di viaggiare per il mondo, per la città, per la via sotto casa ma anche solo guardando dalla finestra. Di scoprire mondi nuovi anche in angoli rassicuranti. Di cercare il nuovo, il bello, l'inaspettato.

"Wanderlust" per me è anche il mio modo di condurre il blog, che si presenta indefinito e incoerente nei contenuti.
Vago, tra quello che mi piace, quello che incontro, quello che sogno, quello che faccio e quello che vorrei raccontare.
Così capita che scrivo una storia, che parlo del mondo intorno a noi, che espongo un progetto mio, che racconto la vita familiare a modo mio.
E' un diario, più o meno, che segue l'incostanza dei miei stati d'animo e la pluralità di quello che mi piace fare.

Il nome l'ho indubbiamente rubato a Eugene Hutz, che si definisce Wanderlust King, in una delle canzoni che mi esaltano di più.
Ebbene, mi incorono anche io, tra questi quattro fogli virtuali :)
I'm the Wanderlust Queen
I stay on the run




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