lunedì 25 giugno 2012

Mamma, ho pensato che eri bella sposata...

Saranno i 38 gradi all'ombra, sarà la noia... ma ecco, sta delirando.
Sì, mio figlio delira.
Perché è partito da una riflessione sui bambini che crescono nelle Mooncup (???), passando per l'annunciarmi solennemente che lui e il papà si erano sposati tre giorni fa in una chiesa dove non cantavano mentre io ero in un non ben precisato altro luogo con un altro Niccolò piccolo nella pancia, fino ad arrivare alla geniale considerazione che ho prontamente usato come titolo.

Capita.
Capita un pò di tutto in queste sudate giornate. E qualcosa bisogna inventarsi per passarle in una maniera alternativa allo spalmarsi da qualche parte in cerca di un filo d'aria, cambiando lato ogni tot minuti tipo melanzana sulla griglia e cambiando posto ogni altrettanti tot minuti perché quello dove stavi è già troppo caldo.
Sicuro una delle trovate meno intelligenti, che io ho avuto oggi, è svegliarsi con la voglia di parmigiana di zucchine. E farla, ricreando una sauna finlandese in cucina. Chiaramente maledicendoti ogni due fette di zucchina per l'infelice idea avuta che ormai è troppo tardi per abbandonare. Ma questa è un'altra storia.

Tra le geniali trovate che potete avere menzioniamo:
- il mare: che va bene se siete delle persone con una carnagione umana e non fosforescente come me, che mi guardano con sospetto, e una punta di compassione, all'arrivo in spiaggia. E che va anche molto bene se negli ultimi anni non vi sono venute le allergie più assurde che vi costringono a farvi il bagno con l'antistaminico (!!!). Mio figlio era entusiasta, sempre ammollo e impanato di sabbia, mia sorella e Mister pure. Io invece avvolta in un telo sotto l'ombrellone, con la crema Protezione bambini fattore 857000, niente bagno che non c'avevo l'antistaminico e con un libro di Banana Yoshimoto in braccio. Ah dimenticavo, i Cure nelle orecchie. Tutta vita. (Sono un oscuro essere, lo so). Ovviamente mi sono ustionata uguale, manco a dirlo.

- il parco: ma con sto caldo è avvicinabile solo tipo mezz'ora prima di cena. E soprattutto se la Belva non si oppone, tipo oggi, che invece ha deciso che voleva passare il pomeriggio a giocare col trenino elettrico. Quello che gira intorno all'albero di Natale nei film americani. E lui è alternativo, gli piace così, il 25 giugno.

- i nonni: e questa vince su tutte. Almeno per me che dai nonni ho quattro fratelli e dieci cani che risucchiano ogni attenzione e energia vitale dell'esserino in questione. Roba che me lo scordo per ore e il ritorno alla realtà, spesso annunciato da un urlo dal bagno che non preannuncia niente di sfizioso, è un'esperienza traumatica.

- la biblioteca! Attenzione! Non l'ho ancora mai fatto ma ho deciso che ci vado con Niccolò: libri, sala bimbi e soprattutto... aria condizionata! Sospetto che si rivelerà molto meno rilassante della mia rosea previsione. E che mi bandiranno per sempre da quel luogo per il casino che farà là dentro, ma ci proveremo.

Quello che invece io ho deciso di fare l'altro pomeriggio, in preda a noia e caldo, è stato... il cinema!
Sabato pomeriggio. Porta di Roma. Io e la Belva, soli e inizialmente rilassati.
Ora io, devo dire che viste le premesse sul rapporto di mio figlio col cinema dovevo immaginarlo che di rilassante ci sarebbe stato ben poco.
Era solo la terza volta al cinema per lui: la prima a due anni, a vedere "Rio", e a metà film aveva deciso che se ne voleva andare, ma non prima di aver deciso di visitare il bagno del cinema perché quel giorno, e proprio quello, non poteva assolutamente farla nel pannolino. Dopo un attento periodo di riflessione ci riprovo meno di un mese fa: "Pollo alle prugne", che ok non prometteva bene per lui. Io, la Belva e tre amiche. Mi è bastato assentarmi per due minuti dalla sala lasciandolo con loro tre per scatenare l'inferno: urla udibili dal bagno e altrettanto udibili imprecazioni di chi non voleva condividere con me la perdita di qualche scena fondamentale del film,imprecazioni che hanno accompagnato il mio trionfale ritorno dal figlio in lacrime in un ricongiungimento degno per enfasi della scena finale di "Crocodile Dundee" nella metro.

Ebbene, non soddisfatta, io c'ho riprovato.
"Lorax", abbiamo "visto". Tra un ho fame, un ho sete, un me frego la bottiglietta di quello davanti, un quello davanti pare zio  tocchiamogli i capelli, un i pop corn non mi piacciono volevo il ciupaciupsss, un cambiamo cartone mamma questo non mi piace, un quando finisce che voglio andare alla macchinine e un no,mamma se non hai i soldi per le macchinine ce li facciamo dare da qualcuno qui e infine un non mi piace questo film andiamo dai seguito da un mio a me sì, fattelo piacè.

Ok, gioca col trenino con papà, va'.







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