giovedì 9 ottobre 2014

Pensieri "(in)volontari"

Mi piace affacciarmi dalla finestra del piano di sopra, guardare la vita della High Street che scorre senza fretta.
La sensazione di poter accedere a quei piani, che di solito guardo da fuori passeggiando tra i negozi, mi fa sentire sempre meno turista e sempre più "dentro" la città.
Trovare dei luoghi familiari, salutare qualcuno, comporre una piccola routine.

Mi piace camminare in fretta la mattina sapendo dove sto andando. Per quanto io ami visceralmente il non sapere dove andare e cosa fare esattamente, sono in una fase in cui l'esecuzione ripetuta di quei pochi, semplici passaggi, ogni giorno, mi fa sentire accettata da questo nuovo posto.
Il posto che mi sono scelta come casa e in cui mi sto "costruendo" un'aria di casa.

Sto cercando lavoro; ancora non l'ho trovato.
Intanto però avevo bisogno di immergermi in questo luogo, tra la gente.
Mi sento attiva, viva; dopo essermi sentita fortemente scoraggiata.
Il movimento, in ogni senso, fa bene al cervello, a farlo sentire vivo.
Per questo non riesco a stare ferma ora, ho la testa in un sacco di progetti e ho tante idee, ma forse sto anche imparando a organizzarle. Lo spero, ci sto provando.
E invece di scoraggiarmi, resto in movimento, costante. Faccio, faccio, faccio.
Non importa se non vedo un riscontro immediato.
Che se io mi continuo a muovere, poi si muoverà anche tutto il resto. 

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