Mi annoio.
Mi annoio e ho caldo.
Ho caldo e mi annoio.
Vabbè, basta.
Ho già detto che mi annoio? Ok la smetto.
Agosto è il mese dello stand by. E va goduto in quanto tale, o almeno dovrebbe.
é che a me vengono in mente i pensieri impegnati il 3 di agosto e mi stresso perché "non sto facendo un cavolo", quando invece ad agosto dovrei dire "non sto facendo un cavolo, che figo".
E poi vabbè, i miei nervi sono seriamente provati.
No, io non sono quella mamma che agognava gli adorati mesi estivi per stare tutto il giorno col nano a giocare alle macchinine. Non sono io, anzi in tutta franchezza...ma quanto manca all'asilo? Le giornate spezzate mi vengono meglio, perdonatemi.
Che poi è diventato lagnoso, ma di un lagnoso...
-Mamma, mentre faccio la pipì vieni in bagno a farmi compagnia?
-Mamma, dormiamo insieme tutta la notte qui nel lettino mio? (ma tanto non mi freghi mamma, anche se te ne vai, perché a una certa mi infilo nel tuo di letto, e dal lato di papà, perché io sono un gran paraculo)
-Mamma mi fai compagnia? (sempre e comunque)
Non si scolla più. E il bello è che era un tipo pure abbastanza indipendente prima, e da piccolo era anche decisamente spavaldo. Invece no, ora no. Ha paura anche della sua ombra, non fa un passo da solo, è lagnoso pure per mangiare (cosa che se me l'avessero detto qualche mese fa avrei riso fino a adesso).
Non gioca più nemmeno in camera sua, ma in salone (o ovunque mi trovi io), per l'esattezza sotto la sedia e le mie gambe, interpellandomi ogni trenta secondi e chiamandomi in causa per ogni minimo spostamento, compreso "Mamma, mi accompagni in cameretta a prendere un altro gioco?".
Se mi rifiuto di accompagnarlo sempre e comunque parte il dramma: tragedia greca, urla, pianti singhiozzanti e maledizioni da pre-adolescenza inoltrata. Non ci siamo. Affatto.
E non è che non stiamo facendo niente insieme, né è piazzato tutto il giorno in casa a fissare il muro e ne ho le prove :) :
andiamo in campagna,
andiamo al mare,
facciamo pic nic,
andiamo al fiume,
andiamo al parco, in centro, usciamo per il gelato, per la cena, per una passeggiata, vediamo i cartoni, balliamo Elvis Presley dopo cena (ehm...sì), cuciniamo, facciamo aperitivi in balcone e quest'estate stiamo più col trolley in mano che senza. Quindi mi sfugge quale sia il problema.
A casa si annoia. Si annoia e ha caldo. Ha caldo e si annoia (cit.). E va bene, pure io, infatti cerchiamo di starci il meno possibile; ma le paure, l'agitazione, l'insicurezza mi stanno un po' preoccupando e sinceramente spesso e volentieri mi sento abbastanza una merda perché non riesco a capire dove sia il problema né tanto meno come risolverlo.
Da una parte non lo voglio assecondare e cerco di confutare razionalmente ogni sua paura, dall'altra poi cedo perché mi stresso e va a finire che lo accompagno, lo assecondo e non mi perdo in troppe spiegazioni. E lo so, ma la pazienza ha un limite e qui a volte la situazione è pesante.
Ok, vedo la luce in fondo al tunnel ogni tanto: tipo ora, in diretta, è andato in bagno da solo (yu-hu) dopo che gli ho detto, ferma e tranquilla, che non lo avrei accompagnato perché non ce n'era motivo e che mi avrebbe chiamato appena finito. Così con passo svelto e spalle coperte alla James Bond si è avviato al bagno, circa 4 metri più in là di dove sono seduta per l'esattezza, l'ha fatta in tempi record e "Ho fattooooooo!". So progressi pure questi.
Solo che s'è piazzato di nuovo qua, sotto la sedia, martello di legno alla mano e il mio cervello minaccia di saltarmi fuori dalle tempie.
No, non posso farcela.
Mi annoio e ho caldo.
Ho caldo e mi annoio.
Vabbè, basta.
Ho già detto che mi annoio? Ok la smetto.
Agosto è il mese dello stand by. E va goduto in quanto tale, o almeno dovrebbe.
é che a me vengono in mente i pensieri impegnati il 3 di agosto e mi stresso perché "non sto facendo un cavolo", quando invece ad agosto dovrei dire "non sto facendo un cavolo, che figo".
E poi vabbè, i miei nervi sono seriamente provati.
No, io non sono quella mamma che agognava gli adorati mesi estivi per stare tutto il giorno col nano a giocare alle macchinine. Non sono io, anzi in tutta franchezza...ma quanto manca all'asilo? Le giornate spezzate mi vengono meglio, perdonatemi.
Che poi è diventato lagnoso, ma di un lagnoso...
-Mamma, mentre faccio la pipì vieni in bagno a farmi compagnia?
-Mamma, dormiamo insieme tutta la notte qui nel lettino mio? (ma tanto non mi freghi mamma, anche se te ne vai, perché a una certa mi infilo nel tuo di letto, e dal lato di papà, perché io sono un gran paraculo)
-Mamma mi fai compagnia? (sempre e comunque)
Non si scolla più. E il bello è che era un tipo pure abbastanza indipendente prima, e da piccolo era anche decisamente spavaldo. Invece no, ora no. Ha paura anche della sua ombra, non fa un passo da solo, è lagnoso pure per mangiare (cosa che se me l'avessero detto qualche mese fa avrei riso fino a adesso).
Non gioca più nemmeno in camera sua, ma in salone (o ovunque mi trovi io), per l'esattezza sotto la sedia e le mie gambe, interpellandomi ogni trenta secondi e chiamandomi in causa per ogni minimo spostamento, compreso "Mamma, mi accompagni in cameretta a prendere un altro gioco?".
Se mi rifiuto di accompagnarlo sempre e comunque parte il dramma: tragedia greca, urla, pianti singhiozzanti e maledizioni da pre-adolescenza inoltrata. Non ci siamo. Affatto.
E non è che non stiamo facendo niente insieme, né è piazzato tutto il giorno in casa a fissare il muro e ne ho le prove :) :
andiamo in campagna,
andiamo al mare,
facciamo pic nic,
andiamo al fiume,
andiamo al parco, in centro, usciamo per il gelato, per la cena, per una passeggiata, vediamo i cartoni, balliamo Elvis Presley dopo cena (ehm...sì), cuciniamo, facciamo aperitivi in balcone e quest'estate stiamo più col trolley in mano che senza. Quindi mi sfugge quale sia il problema.
A casa si annoia. Si annoia e ha caldo. Ha caldo e si annoia (cit.). E va bene, pure io, infatti cerchiamo di starci il meno possibile; ma le paure, l'agitazione, l'insicurezza mi stanno un po' preoccupando e sinceramente spesso e volentieri mi sento abbastanza una merda perché non riesco a capire dove sia il problema né tanto meno come risolverlo.
Da una parte non lo voglio assecondare e cerco di confutare razionalmente ogni sua paura, dall'altra poi cedo perché mi stresso e va a finire che lo accompagno, lo assecondo e non mi perdo in troppe spiegazioni. E lo so, ma la pazienza ha un limite e qui a volte la situazione è pesante.
Ok, vedo la luce in fondo al tunnel ogni tanto: tipo ora, in diretta, è andato in bagno da solo (yu-hu) dopo che gli ho detto, ferma e tranquilla, che non lo avrei accompagnato perché non ce n'era motivo e che mi avrebbe chiamato appena finito. Così con passo svelto e spalle coperte alla James Bond si è avviato al bagno, circa 4 metri più in là di dove sono seduta per l'esattezza, l'ha fatta in tempi record e "Ho fattooooooo!". So progressi pure questi.
Solo che s'è piazzato di nuovo qua, sotto la sedia, martello di legno alla mano e il mio cervello minaccia di saltarmi fuori dalle tempie.
No, non posso farcela.
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